Nel panorama internazionale esistono calligrafi che mi colpiscono per alcune peculiarità e tra questi vi è senza dubbio Benoit Furet.
Qualche tempo fa vi ho presentato Silke Dörlitz, calligrafa tedesca che ama in particolar modo lo Stile Liberty. Anche Benoit Furet pratica questa tipologia di scrittura, perché come ogni calligrafo che si rispetti, conosce a fondo i principali stili calligrafici storici e moderni ma non è questo che ha attirato la mia attenzione.
Chi è Benoit Furet?
Nato in Francia, dove vive e lavora, Benoit Furet, classe 1973, si avvicina alla calligrafia poco più che ventenne e da allora ha cercato di studiarne i vari stili su testi in versione originale.
Per tutti questi scritti mi sono impegnato a studiare la decorazione associata e anche se la mia preferenza va al testo, ammetto di avere un debole per certi tipi di decorazione come gli intrecci o le filigrane.
La filigrana come tratto distintivo
La caratteristica di Benoit Furet è senza dubbio la filigrana ossia una rete più o meno fitta di fioriture lineari e bidimensionali, eseguite a penna (d’oca o pennino metalico) che si espandono al di là della forma stessa della lettera. Per chi volesse dare uno sguardo storico a questa tipologia di lettere vi rimando a Il capolettera nei manoscritti – filigranato, dove ho raccolto moltissimi esemplari di capilettere filigranate presenti in antichi manoscritti pergamenacei.
Le opere con filigrana di Benoit Furet
Benoit Furet, Opere calligrafiche e monogranni filigranati
Quando lavoro su un’opera, cerco di ottenere un’armonia tra testo e composizione. La scelta della scrittura e dell’impaginazione spesso derivano direttamente da quello che ho percepito durante la lettura del testo. Una volta che la composizione riflette lo spirito del testo, la leggibilità non è più un criterio imperativo: l’emozione estetica suscitata dalla composizione sostituisce quella generata dalla lettura del testo. Quindi mi piace praticare un certo ermetismo mediante l’uso di scritte antiche e difficili da decifrare o per gioco di colori o sovrapposizioni.
Benoit Furet
Benoit Furet spazia con disinvoltura da uno stile calligrafico all’altro con grande mestria e se volete vedere altre opere e una grande varietà di techiche e stili potete visitare il suo spazio web: Benoit Furet. Sarà sicuramente un viaggio indimenticabile.
Benoit Furet, Vita brevis, ars longa (La vita è breve, l’arte lunga)
La decorazione delle lettere
Come visto negli articoli riguardanti le varie tipologie di capolettera, gli antichi manoscritti sono una vera e propria enciclopedia della decorazione per lettere e margini.
Realizzate a penna o pennello, ve ne sono per tutti i gusti: dalle più semplici ma non meno efficaci, a quelle più complesse e preziose arricchite con foglia oro. Molte di queste decorazioni risultano tutt’oggi estremamente eleganti e ideali per impreziosire i nostri scritti.
Prendendo spunto proprio da queste meravigliose miniature, ognuno di noi può sperimentare materiali e tecniche diverse, per trovare il proprio stile personale di decorazione delle lettere proprio come ha fatto Benoit Furet.
Se volete iniziare, ecco alcuni semplici suggerimenti:
- Potete aggiungere dettagli floreali o geometrici intorno alle lettere;
- Utilizzare colori diversi per creare sfumature e per evidenziare parti di testo;
- Aggiungere ombreggiature per dare profondità;
- Creare sfondi decorati o cornici intorno al testo;
- Sperimentare con diversi tipi di colore oltre all’inchiostro, come acquarello e gouache.
E ora non mi resta che salutarvi, dandovi appuntamento al prossimo contenuto.
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Cara Anna, ho appena letto l’articolo del calligrafo francese Benoit Furet che spazia, con maestria, tra stili calligrafi storici e moderni, creando un’armonia tra testo e composizione. Mi sorprende e, nello stesso tempo mi fa piacere, che un giovane contemporaneo si diletti e approfondisca gli stili già citati e ciò dimostra che la BELLEZZA non ha tempo.
Ti ringrazio e ti saluto con affetto
Rosella
Cara Rosella, la bellezza è il sale della vita… se non c’è o meglio se non riusciamo a vederla, è un guaio!
Un abbraccio e tanta bellezza per te,
Anna