Nozioni base di impaginazione
La gabbia, anche detta griglia o griglia tipografica,
è la struttura che serve per organizzare i contenuti
all’interno della pagina
Una buona composizione deve tener conto di spaziatura, organizzazione visiva, stile, dimensioni e formato del lavoro conclusivo. E tutti questi elementi dovranno amalgamarsi e diventare un tutt’uno.
Prendiamo l’esempio di una impaginazione semplice con tre elementi:
- titolo
- testo
- autore
Il primo passo sarà quello di scegliere il formato carta che vogliamo utilizzare (quadrato, rettangolare orizzontale o verticale) e determinare la gabbia entro cui organizzare i tre elementi.
Come si determina la gabbia
Una volta scelto il formato, possiamo tracciare la nostra gabbia, tenendo conto degli spazi che ci servono per i tre elementi.
Questi potranno essere diversificati in base a: dimensione, colore, posizione.
Quanto spazio occupano i nostri elementi?
Nel caso di un testo scritto a mano con un pennino a punta tronca, non avendo infinite possibilità di scelta del corpo del carattere in quanto dipendente dal grado calligrafico, il primo punto di riferimento per tracciare la gabbia sarà proprio la larghezza del testo.
Realizzando una bozza siamo in grado di:
- verificare se la dimensione degli elementi è di nostro gradimento;
- se preferiamo il testo allineato a sinistra, centrato o giustificato;
- decidere la disposizione dei vari elementi, posizionandoli sul foglio;
- calcolare i margini laterali della gabbia, sottraendo la larghezza del testo con la dimensione del foglio.
Come calcolare i margini del foglio
Un’impaginazione semplice prevede che i margini lateriali siano uguali; il margine superiore (testa) potrebbe essere uguale o leggermente minore; il margine inferiore (piede) dovrà essere sempre più ampio di quello superiore per evitare che il lavoro risulti otticamente in “caduta”.
È necessario comunque trovare sempre il giusto equilibrio tra il testo e lo spazio che c’è intorno ma anche tra le righe, perché troppo spazio indebolisce la composizione ma uno spazio insufficiente potrebbe rendere il testo illeggibile.
Ricapitolando, dalla bozza abbiamo misurato la larghezza del nostro testo, l’abbiamo sottratta da quella del nostro foglio e diviso per due, ottenendo la misura dei margini laterali.
Calcolando lo spazio in altezza occupato dai testi e sottraendolo da quella del nostro foglio, otteniamo lo spazio utile da suddividere tra testa (margine superiore) e piede (margine inferiore). Il piede dovrà essere più ampio di quello superiore di circa mm 5 per un formato medio-piccolo.
Una volta tracciata la gabbia, possiamo predisporre il flusso di lettura ossia l’ordine con cui desideriamo far leggere i vari elementi della composizione.
Per impaginazioni multi-pagina con più componenti, è estremamente importante salvaguardarne l’uniformità, in modo da permettere al lettore di comprendere immediatamente le relazioni e le gerarchie tra i diversi elementi, lungo tutte le pagine.
Per questo motivo la gabbia di impaginazione si suddivide in spazi ben precisi, sia in orizzontale che in verticale, seguendo una logica modulare. Questa griglia sarà il riferimento, per posizione, dimensione e allineamento, per tutti gli elementi grafici, mantenendo una impostazione costante per tutte le pagine, facilitandone in questo modo la comprensione grafico-formale.
Deianira, composizione in scrittura Cancelleresca
Il giusto spazio bianco consente all’osservatore,
di concentrarsi sull’elemento
che vogliamo mettere in evidenza
L’interlinea
Un aspetto molto importante da non sottovalutare è l’interlinea ossia lo spazio che intercorre tra una riga e l’altra. Normalmente è di poco superiore al corpo del carattere in modo che le aste discendenti non vadano a sovrapporsi con le aste ascendenti del rigo sottostante.
Ci sono casi però in cui un’interlinea maggiore o minore può risultare la scelta più idonea per rendere la nostra composizione armoniosa. Variando l’interlinea, cambia lo spazio vuoto intorno alle righe e questo comporta una rimodulazione dell’intera composizione.
È sempre una questione di equilibrio tra le parti che compongono la pagina ma attenzione alla leggibilità: uno spazio troppo ampio potrebbe rallentare e frammentare la scorrevolezza della lettura mentre uno spazio ristretto potrebbe, al contrario, renderla difficoltosa.
Nell’immagine sottostante, un esempio di testo con interlinea estremamente ridotta.
Deianira, composizione in scrittura Cancelleresca con capolettera
Una buona composizione di testo
dovrà essere armoniosa, bilanciata, leggibile e coerente
e dovrà avere un buon contrasto,
una buona relazione di vicinanza dei vari elementi,
ritmo e il giusto spazio bianco (o vuoto)
Il capolettera
Quando si decide di utilizzare un capolettera, a prescindere dall’aspetto puramente estetico, dobbiamo innanzitutto decidere che peso avrà sulla nostra composizione.
Per farlo occorre sapere quali ulteriori elementi saranno presenti e quanto spazio occuperanno; tutto ciò ci consentirà di fissare dei margini. Ricordiamoci che il giusto spazio bianco o vuoto consente all’osservatore, di concentrarsi sull’elemento che vogliamo mettere in evidenza.
Ogni elemento acquisisce peso diverso in base alla sua dimensione, colore, forma e posizione. Quindi, una volta capito qual è l’elemento principale, utilizzeremo uno o più, di questi aspetti per contraddistinguerlo.
Una componente molto importante, da non sottovalutare mai, è che nessun elemento dovrà disturbare la leggibilità del testo, nemmeno il capolettera; quindi non dovrà essere collocato troppo vicino ma nemmeno troppo distante.
Nell’esempio in alto a destra, il titolo e il capolettera, avendo lo stesso “peso visivo”, creano disturbo e confusione nella lettura.
Negli esempi in basso, il capolettera è decisamente l’elemento più importante, per questo motivo l’intera impaginazione ruota intorno ad esso e potrebbe arricchirsi anche con una decorazione come nell’esempio a destra.
Per una impaginazione creativa
il contenuto del testo
è la migliore fonte di ispirazione
La gabbia non sempre presenta una logica modulare anche se comunque esiste. La dimensione, la posizione, gli allineamenti e gli spazi tra gli elementi non avendo una logica strettamente modulare, vengono valutati caso per caso, secondo la forma grafica che si vuole ottenere. In questi casi l’impaginazione vive di regole proprie, dovute alla funzione, al genere di contenuto, allo stile comunicativo prescelto.
Esisterà comunque sempre un rapporto tra le dimensioni degli oggetti, gli spazi e una logica degli allineamenti.
Alcuni esempi di impaginazione
con gabbia non regolare. Deianira, Composizione in scrittura Cancelleresca
Deianira, composizione in scrittura Cancelleresca con capolettera
La scelta dello stile della composizione
sarà dettato dal grado di formalità o di libertà
che il tema consente
I margini decorativi
Le composizioni di testo possono essere arricchite da decorazioni che possono aggiungere un tocco speciale all’intero lavoro.
Negli antichi manoscritti abbiamo degli eccellenti esempi di composizioni finemente decorati con motivi geometrici, floreali (o botanici) semplici e intrecciate, grottesche e scena di vita quotidiana. Queste decorazioni erano strettamente legate al tema trattato.
Le decorazioni possono essere posizionate in vari modi: ai lati del testo, solo da un lato, in testa e al piede, ecc., come indicato negli schemi successivi.
A destra: Deianira, decorazione eseguita a pennino con acquarelli
Partendo da questo presupposto e usando un pizzico di creatività, si possono creare decorazioni moderne che siano in linea con il contenuto del testo e lo stile scelto, in modo da ottenere sempre un insieme armonioso.
La scelta del posizionamento dei margini decorativi dipende dal risultato che si vuole ottenere, l’importamte è che non sovrasti mai il testo anche nella scelta dei colori.