Nome e marchio: sintesi dell’identità aziendale
La maniera più immediata per comunicare al potenziale cliente ciò che può ottenere in cambio del prezzo d’acquisto del nostro prodotto/servizio è senz’altro quella di sviluppare una forte immagine e una solida identità aziendale. Saranno proprio queste infatti, nel tempo, ad attestare in modo diretto la nostra presenza nel mercato.
Per una piccola e media impresa, con limitate risorse economiche, puntare ad avere un’identità “alta”, può sembrare un traguardo difficile da raggiungere, soprattutto considerando di dover operare in un mercato altamente competitivo.
Eppure questa è l’unica strada percorribile perché, come abbiamo già detto, sia la multinazionale che la micro impresa hanno comunque la stessa necessità di comunicare al mercato le proprie caratteristiche distintive ossia ciò che le può far preferire rispetto ai possibili concorrenti.
Quando un prodotto/servizio non ha un’identità
tende ad essere percepito come un prodotto banale,
“povero”, se non addirittura poco affidabile e dall’origine incerta
e questo dimostra che l’immagine e l’identità aziendale
sono in grado di sintetizzare
le caratteristiche che ci contraddistinguono.
esempio di attività senza identità
Il primo passo quindi è senz’altro decidere il nome dell’azienda e per farlo occorre tener presente alcuni aspetti:
- deve suggerire qualcosa di positivo (nel caso di una lavanderia, ad esempio: Clean Fast)
- deve essere corto, facile da pronunciare, da riconoscere e ricordare
- deve avere un carattere distintivo, qualcosa che lo connoti, una particolarità
- non deve evocare possibili significati ambigui, negativi o ridicoli, sicuramente in italiano ma anche in altre lingue se si vuole operare a livello internazionale.
Una volta trovato il nome è utile chiedersi:
- Esiste già qualcuno con questo nome?
- Quale significato evoca?
- Quali aspettative richiama?
- Come potrebbe incidere sulle scelte del cliente?
Al nome dell’azienda è buona regola aggiungere un breve slogan, che chiarisca cosa fa l’impresa e che dovrà essere presente in qualunque comunicazione.
Senza scendere in particolari tecnici di progettazione grafica, elenco di seguito alcuni elementi da tener presente:
- il riconoscimento di un marchio può essere agevolato dall’uso sistematico di uno o più colori, ed è bene che diventino i colori di riferimento per qualunque comunicazione;
- un simbolo aumenta il riconoscimento e anche il prestigio di un’azienda, (goccia stilizzata ad esempio per Clean Fast – lavanderia self-service ad acqua)
- il logo deve essere composto con un carattere leggibile ma non comune, oppure giocare sulla stilizzazione di una parte del nome e sull’inserimento di un disegno o di un simbolo, un grafismo particolare che lo caratterizzi in modo esclusivo e distintivo.
Tenendo conto di questi elementi uno dei risultati possibili potrebbe essere questo:
Un marchio risente ovviamente anche dello stile di chi lo progetta e di ciò che l’azienda stessa vuole trasmettere ma se ci trovassimo di fronte due lavanderie, quale ci ispirerebbe maggior fiducia? Cosa ci fa scegliere una piuttosto che l’altra immagine?
Il marchio come sintesi dell’identità dell’impresa
Una volta scelto il nome e creato il marchio, inizia la costruzione dell’immagine aziendale e questo è un percorso che va seguito sempre con coerenza per affermare nella mente del cliente, in modo molto preciso, l’identità aziendale.
Il marchio col tempo, dovrà divenire:
Per raggiungere questi risultati, non è certamente sufficiente solo la leva pubblicitaria ma occorre improntare tutta la gestione del marketing e soprattutto l’intero modo di fare ed essere dell’azienda, ad orientarsi fortemente alle esigenze del cliente e alla sua soddisfazione.
La Comunicazione è comunque fondamentale per farsi conoscere, farsi accettare nel mercato, ed essere riconosciuti dai clienti.
Nel prossimo articolo prenderemo in esame un altro strumento della comunicazione: la brochure.