In apertura: Capolettera R (dettaglio); Mira Calligraphiae Monumenta, 1561-1562, di George Bocskay (Segretario e scriba imperiale del Sacro Romano Impero)
Capolettera T a Catena o Cadel filigranata; La caduta dei principi di Giovanni Boccaccio (traduzione di John Lydgate basata sulla traduzione di Laurent de Premierfait); manoscritto pergamenaceo inglese, in inglese, del 1438/9; cm 28,5×41; scrittura gotica; British Museum, Londra
Conosciuti per lo più con il termine Cadel, questi capilettera sono il risultato di una straordinaria abilità calligrafica. Chi mi conosce e mi segue, sa che non amo l’uso smodato di termini stranieri che va tanto di moda negli ultimi anni, per cui sono andata alla ricerca dell’origine di queste lettere e di come vengono definite qui da noi, ed ecco cosa ho trovato.
Si trovano frequentemente nei manoscritti francesi del XV secolo e pare che furono create per la prima volta da Jean Flamel, segretario di Duc de Berry all’inizio del XV secolo. I capilettera Cadeau sono stati utilizzati in Francia il più delle volte per redigere documenti ufficiali, di valore legale e giuridico, brevetti ecc, un po’ come succedeva con la nostra Lettera Imperiale.
Quando il documento era ornato con Cadeau, era quindi considerato in forma originale.
Proprio per questa ragione, alcuni studiosi francesi fanno risalire le origini dei capilettera Cadeau alla scrittura Cancelleresca, facendo notare che il calligrafo Jean Flamel impiegò questa tipologia di capilettera già nel corso del 1400 quando era in uso tale scrittura. In seguito si continuò ad usarli per adornare manoscritti fiamminghi, documenti reali inglesi, registri catastali francesi e libri stampati per tutta la prima metà del XVI secolo, diffondendosi poi in Germania dove vennero impiegati o forse si evolsero nella scrittura Fraktur.
La parola Cadeau (dono) compare nel senso di maiuscola ornata già dal 1416. Deriva dall’antico francese cadel (lettera maiuscola), dall’antico occitano capdel o dal latino catellus (catenina) per la forma dei tratti di penna.
In Francia si dice Cadeau, Cadelée o Trait de plume e si intende una “iniziale decorata di grande dimensione formata da tratti di penna pieni, legati da tratti sottili che spesso formano diamanti”.
A sinistra: Libro delle matricole del rettorato dell’Università di Basilea, vol. 1 (1460-1567)
Capolettera minore Cadeau; Faits des Romains, aux armes de la famille Le Peley, manoscritto pergamenaceo in francese del 1480-1485, cm 30×40; Biblioteca Nazionale di Francia
Queste lettere decorate sono state a lungo indicate dunque come Cadeau (dono), come dimostrano anche le seguenti definizioni elencate in ordine cronologico.
- 1416 Cadeau: Lettera maiuscola decorata (Inv. de N.-D. de Paris, fo8 vodans Gdf. Compl.).
- 1532 Cadeau: Lettera decorata con tratti di penna (Bourdigné, Pierre Faifeu, cap. 48 in Hug.)
- 1621 Cadeau È una grande lettera maiuscola, disegnata dalla maestria dell’arte degli Scrittori, o Maestri della Scrittura, con grandi tratti di penna. E se tutte le scritture sono tali doni, sono chiamate scritture cadelée. (Jean Nicot, Thrésor de la Langue Françoise)
- 1635 Cadeau : Lettera disegnata a grandi linee e grandi tratti (L’Invantaire des deux Langues, Philippe Monet).
- 1701 Cadeau: Grande tratto di penna e molto audace che i Maestri Scrittori fanno per adornare i loro scritti, per riempire i margini… (Dictionnaire de Furetière).
- 1728 Cadeau: Tratto di penna figurato che i Maestri di Scrittura realizzano sui caratteri (Dictionnaire de Pierre Richelet).
Capolettera a catena o Cadel; Manoscritto cartaceo, 1498-1499
In Italia qualcuno le definisce Lettere Grosse, altri Iniziali a Catena. Tra le due preferisco senza dubbio la seconda in quanto la prima risulta troppo generica e non ne identifica la tipologia ma non ho trovato nessuna fonte accreditata quindi se qualcuno di voi avesse notizie in merito sarebbe davvero illuminante per me. Scrivetelo nei commenti o contattatemi tramite e-mail e mi farete felice!
Capolettera B a Catena o Cadel
Molto interessante è la storia del prossimo manoscritto che ci rivela uno dei passaggi per la realizzazione di un manoscritto pergamenaceo nel XV secolo ossia il bozzetto.
Nel 1448, Filippo il Buono, Duca di Borgogna, appassionato e amante dei bei libri come i suoi prozii, Jean, Duca di Berry e Carlo V di Francia, incaricò Jean Miélot di tradurre lo Speculum humanæ salvationis dal latino al francese. Durante il suo regno (1419-1467) la biblioteca della corte ducale fu talmente ampliata che la sua collezione di manoscritti rivaleggiava con quella di papa Niccolò V di Roma, di Cosimo de’ Medici di Firenze e del cardinale Bessarione di Venezia.
Alla sua corte vi erano studiosi per compilare libri, scrivani per copiarli, traduttori, miniatori e doratori. Tra gli scrivani e i traduttori, il più prolifico fu Jean Miélot. Per adempiere all’ordine di traduzione dello Speculum, Miélot preparò un bozzetto, o modello di libro, su carta, scritto nella sua bella scrittura gotica o Borgognona Bastarda, e con schizzi per la maggior parte delle miniature. Incluse anche fantastiche lettere ornate quasi a piena pagina all’inizio e alla fine del manoscritto e capilettera miniati in tutto il testo.
Questo tipo di bozza su carta, preparata per essere presentata e letta ad alta voce a corte per l’approvazione del Duca, era chiamata Minute, o modello per un manoscritto di lusso. Se fosse stato accettato, sarebbe stato poi trascritto su pergamena e miniato da artisti professionisti.
La prima pagina mostra una gigantesca M, ornata con profili umani su entrambi i lati, sopra le lettere I-N-U-T-E (Minute) che, cosa alquanto interessate e inusuale, sono state create ciascuna con un stile di maiuscolo diverso.
Il frontespizio, al verso, presenta due lettere miniate a piena pagina (forse un monogramma?) di cui una con un bellissimo drago alato che forma una lettera S (dunque zoomorfa) e una lettera centrale (forse una lettera F ma di questo non ho trovato alcun riferimento certo) che presenta esternamente al lato sinistro alcuni tratti tipici delle lettere a Catena o Cadel, il tutto sopra la frase Ensieut le miroir de la saluation humaine.
Capolettera M a Catena o Cadel e S zoomorfo; Miroir du salut humain, manoscritto cartaceo in latino del 1448; Bibliothèque Royale, Bruxelles, Belgio
Altri esempi di questa stupefacente tipologia di lettere, si trovano nel magnifico manoscritto cartaceo redatto in onore di Maria di Borgogna, realizzato probabilmente in Francia intorno al 1480, un tempo attribuito al calligrafo Clas Spierinck (o Nicolas Spierinc), ora attribuito al “maestro degli antichi Paesi Bassi” (di cui non ho trovato altro riferimento) ed è conservato al Museo del Louvre in seguito alla donazione da parte del Barone Edmond de Rothschild.
Il volume è poco più piccolo di un formato A4 (cm 21×26,5), composto da venticinque fogli, scritti su un solo lato con inchiostro bruno-nerastro e contiene ventiquattro splendide iniziali Cadeau o Cadel e un ritratto.
Le immagini dell’intero volume e di seguito riportate, possono essere visualizzate individualmente.
Capilettera a Catena o Cadel; Omaggio alla duchessa Maria di Borgogna; manoscritto cartaceo del 1480 ca.; Collezione Rothschild, Museo del Louvre, Parigi
Capilettera A, H, G, H, I, P, RC, U, a Catena o Cadel; Cartulario del priorato di Saint-Etienne du Plessis-Grimoult, manoscritto pergamenaceo francese, in latino e francese, del 1485 ca.; cm 28×38; Institut de recherche et d’histoire des textes, Aubervilliers, Francia
Capilettera a Catena o Cadel; Les premieres Œuvres di JACQUES DEVAULX, pillote en la marine, 1583
Con il passar degli anni, gli scribi aumentarono sempre più la complessità e la varietà delle forme dei Capilettera a Catena o Cadeau rispetto alle semplici creazioni iniziali e ben presto questa tipologia si diffuse nel resto del mondo.
Capilettera a Catena o Cadel; Mira Calligraphiae Monumenta, 1561-1562, di George Bocskay (Segretario e scriba imperiale del Sacro Romano Impero),
Capilettera a Catena o Cadel; Opera dianto nella quale vedrete molte caratteri di lettere, di Antonio Schiratti, Perugia, 1600-1615
Capolettera P a Catena o Cadel; Il tempo passato del pellegrino della vita umana, di Besançon;
Ex dono 1721 (dicitura che nelle biblioteche si apponeva a libri provenienti da donazione, seguita dal nome del donatore,)
Capolettera a Catena o Cadel; Noels, manoscritto francese del 1520 ca. (larghezza pagina cm 26,5)
Capilettera a Catena o Cadel; Chants royaux du Puy Notre-Dame d’Amiens, manoscritto pergamenaceo in inglese del 1518, cm 38×56; Biblioteca Nazionale di Francia
Generalmente siamo abituati a vedere questa tipologia di capolettera associata alle scritture gotiche ma, come già detto all’inizio, sono state utilizzate a partire dal 1400 e con scritture diverse come dimostrano alcune delle immagini già viste e le prossime: una splendida R abbinata alla scrittura Cancelleresca e a seguire un’altrettanto meravigliosa T abbinata ad una scrittura che ad un primo sguardo potrebbe sembrare Umanistica ma con una A e una H maiuscole decisamente Cancelleresche.
Capilettera R e T a catena o Cadeau; Alfabeto di maiuscole ornamentali di John Scottowe, 1592
Se vi è venuto il desiderio di provare a creare una lettera in questo stile ecco le basi per poterlo fare. Vi sono tre metodi per realizzare una lettera a Catena dal più semplice al più complesso:
- Disegnare a matita l’intera struttura della lettera per poi riempire i tratti con pennello o pennino con inchiostro o tempera;
- Disegnare a matita solo la linea principale della lettera per poi affiancare tratti di pennino doppi e/o tripli intersecati con quelli sottili;
- Tracciare la lettera con un tratto continuo senza il sollevamento della penna.
Esempio di costruzione di una L a Catena o Cadeau: i passaggi da 1 a 5 mostrano come si sviluppa il tratto principale; 6 e 7 mostrano lo sviluppo del tratto orizzontale
Capolettera H a Catena o Cadel; Lettera di brevetto di Enrico VIII per il Cardinal College, Oxford, Inghilterra, 5 maggio 1526 di Gerard, Lucas o Susanna Horenbout
E dopo questo splendido capolettera non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo mese con un’altra tipologia di capolettera.
Cara Anna, quanti bei esempi di capilettera! Quanta abilità e creatività richiedono alla Calligrafa! Grazie, arricchisci le mie scarse conoscenze nel settore.
Un abbraccio
Rosella
Grazie a te cara Rosella per essere sempre così presente. Un caro saluto e un abbraccio
Semplice straordinario!
Sono d’accordo, sono dei veri e propri capolavori! Grazie per essere passata da qui e per aver lasciato un segno del tuo passaggio 🙂