In apertura: Capolettera D fitomorfo; Libro d’Ore (uso di Roma), manoscritto pergamenaceo in latino del 1485, cm 11,5×16,8; Scrittura formale bastarda; The Huntington Library, California (USA)
Una svolta molto importante nella storia del libro medievale, l’hanno segnata di certo l’arte carolingia e ottoniana che, insieme all’adozione di una scrittura di grande chiarezza e leggibilità (la scrittura Carolina e la Capitale Romana), preferirono una decorazione vegetale a tralci di acanto di matrice classica.
Nei volumi di questo periodo infatti, si nota un rigore ed una estrema razionalità nella distinzione tra scrittura e immagine, visibile attraverso il potenziamento delle valenze figurative mediante l’ingrandimento del modulo decorativo e la sontuosità dei materiali utilizzati.
Capilettera fitomorfi e fitozoomorfi; Biblia Sancti Martialis Lemovicensis (pars. II), manoscritto pergamenaceo in latino datato X-XI secolo; cm 39×51
Già sul finire dell’epoca romanica, e sotto la spinta dell’arte ottoniana, cambiò tutto il sistema ornamentale che da geometrico passò a essere prima misto, cioè geometrico e vegetale insieme (come nell’ornamentazione carolingia), poi prevalentemente fitomorfo (come in quella ottoniana).
Capilettera monocromatici H, T, E, fitomorfi, D fitozoomorfo; Primo volume della Bibbia in cinque volumi, donato da Louis d’Orléans ai Célestin di Parigi, manoscritto pergamenaceo con una gerarchia decorativa notevole: capilettera maggiori monocromatici e multicolori, capilettera minori arabescati in rosso, verde e blu; manoscritto in latino e inglese, del 1150 ca.; cm 34,8×50,9; Biblioteca Nazionale di Francia
La decorazione a bianchi girari, come già detto nell’articolo sulle Iniziali decorate, è stata in uso per molti secoli e non riguarda solo le Iniziali ma anche le pagine decorate del libro manoscritto. Nato in epoca carolingia e ripreso poi nelle officine miniaturistiche della Firenze del Quattrocento, è basato su intrecci di viticci raffigurati in forma di bianche e sottili strisce, sinuose e circolari, a volte ornate nell’interno con puntini multicolori. Per questo motivo, pur essendo formate da una decorazione pressoché geometrica, rientrano di fatto nella tipologia delle Iniziali fitomorfe.
Iniziale decorata a grandi girari I(acobus); La Bibbia di Arnstein; Manoscritto pergamenaceo in inglese del 1172; cm 37,5×54,5 (spazio testo: cm 26×40); British Museum
Negli esempi successivi, al contrario, pur riconoscendo elementi vegetali nella struttura morfologica delle lettere, l’aspetto decorativo prevalente rimane quello arabescato per cui rientrano nella tipologia delle Iniziali Decorate, di cui ho parlato nell’articolo del mese scorso dedicato proprio ai Capilettera Decorati e dove trovarete ulteriori splendidi esempi (qui il link che riporto anche a fondo pagina).
Capilettera E, K, arabescati; Collectio canonum, manoscritto pergamenaceo francese, in latino, del XII secolo; cm 36×55; Abbazia di Saint-Martin de Tournai, Francia
Capilettera fitomorfi a grandi girari; Bibbia di Mazarine, manoscritto pergamenaceo in latino del XII secolo; 36,5×50,7; Bibliothèque Mazarine (Francia)
Nelle Iniziali di epoca romanica inoltre, abitate per lo più da tralci e fogliami ma anche da figure umane e ibridi, la lettera progressivamente recupera la sua struttura morfologica, poiché le figurazioni, non più lasciate libere sul fondo della pergamena, vengono inquadrate in spazi delimitati spesso da cornici.
Capolettera E fitomorfo inquadrato; Salterio di Ingeborg, manoscritto pergamenaceo francese del 1205 ca.; cm 21,9×31
Capilettera M,N,P fitomorfi su fondo oro; Flavius Josephus, Antiquitates judaicae, manoscritto pergamenaceo in latino, XII secolo; Biblioteca Nazionale di Francia
Capilettera S fitomorfi inquadrati; De institutis coenobiorum Cassianus, manoscritto pergamenaceo in latino del 1400 ca.; Biblioteca Nazionale di Francia
Capilettera S, F fitomorfi; Lupus di Olmeto, manoscritto pergamenaceo in latino del 1400 ca.; scrittura e decorazione italiana; cm 22×30; Biblioteca Nazionale di Francia
I Salteri sono tra i libri devozionali più popolari del Medioevo ed erano una raccolta di tutti i centocinquanta Salmi dell’Antico Testamento insieme ad altri testi devozionali. Sebbene il Libro d’ore, sopravvissuto dal tardo Medioevo, fosse più popolare come libro di preghiere personale, i Salteri erano anche un oggetto fondamentale nelle collezioni aristocratiche.
Nel Salterio delle prossime immagini è evidente una decorazione rappresentativa della fase finale di sviluppo dello stile gotico internazionale inglese (1375-1450 circa), con il suo fogliame rigoglioso e dai colori vivaci che intreccia i bordi e le sue grandi iniziali decorate. Benché lo stile figurativo nell’unica iniziale istoriata (ultima immagine in basso) del manoscritto rifletta l’arte italiana e dei Paesi Bassi, le iniziali decorate e le immagini del bordo conservano elementi tipici di abbellimento associate proprio ai manoscritti inglesi.
Capilettera fitomorfi, l’ultimo anche istoriato; Salterio, manoscritto pergamenaceo inglese del 1420; cm 24,2×35,5; Getty Museum
Capilettera fitomorfi, taluni anche abitati e capilettera minori filigranati; Breviarium secundum ordinem Cisterciencium, dit Bréviaire de Martin d’Aragon, manoscritto pergamenaceo in latino del 1380-1450; scrittura gotica; cm 25,2×35; Biblioteca Nazionale di Francia
Capilettera fitomorfi; Gregorio I, Moralia in Giobbe III, manoscritto del 1450 ca.; cm 28×41,5; Biblioteca Nazionale di Francia
Nel XV secolo si diffuse un tipo di decorazione particolarmente ricca e variamente colorata che molti amano definire Iniziali foliate o fogliate per la massiccia presenza di foglie ed elementi vegetali che ne formano il corpo lettera.
Gli esempi riportati in basso hanno nello specifico, il campo azzurro con sottili decorazioni bianche e in alcuni casi in foglia oro; il corpo è variamente campito in rosa, arancione o verde, spesso usando due colori diversi sfumati tra loro; il fondo presenta composizioni fogliacee arricchite da bottoncini in foglia oro su bolo che decorano anche le lunghe code formate da foglie lanceolate di vari colori e dalla forma particolarmente sottile che riprendono i colori azzurro, verde, rosa, arancione, giallo, biffo (una sorta di violetto) e marrone del corpo; per il fondo della lettera è stato usato insolitamente anche il colore nero. I capilettera seguenti sono detti caudati, proprio per le lunghe code decorative che si estendono lungo il margine del foglio.
Il capolettera S, in basso, a differenza dei precedenti, oltre ad essere fitomorfo o foliato è anche istoriato (Cristo benedice un vescovo inginocchiato) di cui scriverò in uno dei prossimi articoli.
Capilettera fitomorfi o fogliati, l’ultimo anche istoriato; Graduale, manoscritto pergamenaceo del 1449, le cui iniziali sono state affidate a Zanobi Strozzi per le figure e Filippo di Matteo Torelli per la parte ornamentale; il testo è stato parzialmente scritto da Frate Giovanni da Santa Croce nel 1451; Museo di San Marco, Firenze
Capilettera fitomorfi (l‘iniziale Q è fitoantropomorfa); Decretum Graziani, manoscritto pergamenaceo in latino, 1450 ca.; cm, 42,5×57; Biblioteca Nazionale di Francia
Il re biblico Davide era considerato l’autore dei salmi e quindi il padre della musica medievale. Per questo motivo appare spesso all’interno dei manoscritti musicali miniati come nel caso della prossima immagine: riparato all’interno della lettera A, tiene in mano uno strumento a corda noto come salterio. “A te ho innalzato l’anima mia” (Ad te lavavi animam meam), così inizia il Salmo 24 che veniva cantato la prima domenica di Avvento.
Capolettera A fitomorfo caudato e figurato; manoscritto pergamenaceo tedesco del XV secolo
Capolettera A fitomorfo; Secreta secretorum, manoscritto pergamenaceo italiano del 1425; cm 11×24,5; scritto da Bartolomeo di Lorenzo da Fighine (colophon: “Questo libro e scripto dimano di fere bartolomeo di lorenco da fighine compvito adi xvj dimarco Mcccccxxv”); decorazione attrabuita a Bartolomeo di Fruosino. Collezione Henry Yates Thompson
Capolettera R fitomorfo e istoriato; Missale ecclesiarum Glandavensis et Ebredunensis, manoscritto pergamenaceo in latino del 1420-1450 ca.; cm 27×36,5; Biblioteca Nazionale di Francia
Capolettera U fitomorfo inquadrato; Le Séjour d’honneur, par Octovien DE SAINT-GELAIS, manoscritto pergamenaceo in inglese del 1450 ca.; Biblioteca Nazionale di Francia
Capilettera fitomorfi inquadrati; manoscritto pergamenaceo del 1450; miniatore: Maestro ferrarese del De civitate Dei; Biblioteca Malatestiana, Cesena
Capolettera E fitomorfo; Literalis expositio super Apocalypsim / Fredericus de Venetiis; manoscritto pergamenaceo in italiano; scrittura textura; scritto e miniato a Urbino nel 1456; cm 19,9×28,5; Microform Collection
Capolettera B fitomorfo; Salterio con antifone e inni, manoscritto pergamenaceo in latino del 1467; cm 33,5×42,3; St Gallen (Svizzera)
Capilettera fitomorfi; decorazione italiana: i caratteri, romani (o Capitale Romana), sono cangianti a imitazione del vetro antico, ricoperti alle estremità da foglie d’acanto e si incastrano in una cornice il cui fondo presenta dei classici disegni in grigio; Eusebius Caesariensis, Historia ecclesiastica, manoscritto pergamenaceo in latino del 1475; scrittura italiana; cm 25,5×38; Biblioteca Nazionale di Francia
Capolettera R fitomorfo; Lettera brevettata di infastidimento concessa da re René nel 1475; pergamena cm 71×52,5; Biblioteca comunale di Aix-en-Provence, Francia. Il nome di “René” appare in maiuscolo su sfondo blu con decori in filigrana mentre l’iniziale R presenta riferimenti iconici: la canapa è un albero secco da cui emerge una ramoscello a sinistra, a cui è appeso lo stemma di René d’Anjou tramite una cintura. Le altre parti della lettera (fiocco e filo) formano una catena di frutta. Nel campo interno, un’arancia e il motto Vert Mure(t)
Capolettera E fitomorfo inquadrato; Naturalis historia, volume stampato su pergamena, poi sontuosamente miniato a Venezia, 1476-80
Capolettera fitomorfo; Libro delle ore per Sophia van Bylant, manoscritto pergamenaceo in olandese del 1470 ca.; Wallraf Museum, Colonia, Germania
Il prossimo capolettera ha un aspetto straordinariamente contemporaneo, non trovate? Invece risale al 1484. Tra i tanti manoscritti che ho avuto la possibilità di sfogliare, lo stile di questa U è davvero insolita. L’intero volume contiene diverse miniature, solo due capilettera molto grandi (di cui uno è appunto quello in basso) e una serie di capilettera rubricati, monocromatici.
Capolettera U fitomorfo; Diebold Schilling, manoscritto cartaceo del 1484, cm 26×37; Burgerbibliothek, Berna, Svizzera
Capilettera fitomorfi; Faits des Romains, aux armes de la famille Le Peley, manoscritto pergamenaceo in francese del 1480-1485, cm 30×40; Biblioteca Nazionale di Francia
Capolettera N fitozoomorfo; Herodotus Halicarnassensis, Historiae; manoscritto pergamenaceo in latino del 1490 ca.; Biblioteca Nazionale di Francia
Capilettera fitomorfi inquadrati; Histoire des rois de France, manoscritto pergamenaceo in latino e francese del 1495 ca.
Iniziale C fitomorfa inquadrata; struttura decorata con fronde di palma, perle e altre gemme; al centro si possomo ammirare diversi boccioli di altrettante varietà su fondo insolitamente nero; fondo in foglia oro; 1500 ca.
Capilettera fitomorfi; Compilation faite en l’honneur de saint Denis, manoscritto pergamenaceo in francese, del 1500 ca.; Biblioteca Nazionale di Francia
Capilettera fitomorfi; Libro d’ore, manoscritto pergamenaceo in latino, francese, fiammingo, del 1500 ca.; cm 10,2×14,2; Biblioteca pubblica e universitaria di Neuchâtel, Svizzera
Capilettera fitomorfi: T abitata, D figurata, S figurata; Graduale, manoscritto pergamenaceo tedesco, in latino, del 1507-1510; scrittura Textura; Morgan Library, New York
Capolettera H fitomorfo; Antifonario, manoscritto pergamenaceo tedesco del XV secolo; cm 35,5×49; The Met Collection, New York
E che dire dei prossimi capilettera così finemente decorati e impreziositi dalla foglia oro e argento?
Scritto in lettere bastarde dal prete di Amiens Jean de Béguignes e miniato dal parigino Jean Pichore e dagli artisti del Gruppo Pichore, oltre alle numerose Iniziali fitomorfe, in questo manoscritto sono presenti anche numerose lettere Cadeau o Cadel, decorate da Guy le Flameng di Amiénois con intrecci vegetali e con la presenza, a volte, di figure umane o zoomorfe. A fondo pagina troverete il riferimento anche per l’articolo dedicato ai Capilettera Cadel dove vi sono altri esempi dello stesso manoscritto.
Capilettera fitomorfi; Chants royaux du Puy Notre-Dame d’Amiens, manoscritto pergamenaceo in inglese del 1518, cm 38×56; Biblioteca Nazionale di Francia
Capilettera fitomorfi; Ore di Antoine le Bon, duca di Lorena, manoscritto pergamenaceo in latino del 1533; Biblioteca Nazionale di Francia
Nel manoscritto a seguire si possono ammirare numerosissimi capilettera alcuni dei quali decisamente bizzarri. Molti sono fitomorfi ma ve ne sono anche di antropomorfi, zoomorfi, qualcuno abitato e molti altri ibridi ossia fitozoomorfi, antropozoomorfi e fitoantropozoomorfi, come negli esempi riportati nella galleria in basso.
Capilettera fitomorfi; Chansonnier, manoscritto cartaceo in latino del 1542, cm 28,3×22; Biblioteca municipale di Cambrai (Francia)
Capolettera S fitomorfo inquadrato; Ad usum graduale e antifonale S. Ludovici domus regiae Versaliensis, libro del 1684 ca.
E dopo questa fantasmagorica panoramica, vi saluto dandovi appuntamento come sempre al prossimo mese.
Perdonate la lungaggine… anche mia sorella me lo ripete spesso: “I tuoi articoli sono troppo lunghi! 🙂
In questo caso da leggere in realtà non c’è poi molto, ma le immagini sono effettivamente tante e corro anche il rischio di rallentare l’intero sito web ma ne vale certamente la pena, non trovate?
E poi, come si fa a scegliere quale esemplare pubblicare?
Il mio intento è condividere, tra le varie tipologie di Iniziali, quanti più stili decorativi possibili attraverso la conoscenza anche del luogo e dell’epoca in cui sono stati realizzati. Trovo che sia molto interessante e per certi versi anche illuminante, poter vedere affiancati capilettera della stessa epoca realizzati in modo estremamente differente.
In questa mia ricerca, che vi assicuro per niente facile né veloce perché le fonti sono piuttosto arzigogolate nella loro organizzazione digitale, mi piacerebbe riuscire ad avere anche una visione più chiara del modus operandi di colui che “progettava” la decorazione del volume, pur essendo consapevole che questo è senz’altro un obiettivo piuttosto arduo da raggiungere.
Interessante e coinvolgente
Grazie per queste perle che ci regali ogni volta
Grazie, sei molto gentile 🙂