In apertura: Infortatium; manoscritto pergamenaceo in latino del 1275 ca.
Tra le varie tipologie, le Iniziali più semplici sono le cosiddette Rubricate
La rubricazione (dal lat. rubricatio; da rubricāre ‘scrivere in lettere rosse’), più propriamente rubricatura, era uno dei processi grafici del manoscritto. Copisti specializzati, detti rubricatores, una volta ricevuto il manoscritto, seguendone le precise istruzioni a margine, aggiungevano lettere iniziali (o capilettere) e titoli in rosso per evidenziare alcune sezioni (paragrafi, capitoli, ecc.).
Assises de Jérusalem; manoscritto pergamenaceo in inglese, del XIV secolo, cm 23×34,5; pagina manoscritta con la predisposizione degli spazi per Iniziali di due dimensioni: da 3 righe e da 1 riga
Il processo quindi, di solito comportava l’aggiunta di iniziali in rosso che segnalavano l’inizio di una sezione e la fine della precedente. Alcune volte venivano aggiunti i titoli dei paragrafi e anche particolari capilettera. Col passare del tempo, benché il termine rubricare facesse riferimento all’uso specifico del colore rosso, si diffuse l’uso anche di altri colori, in particolare l’azzurro e il verde.
Il rubricator, come detto, seguiva le precise istruzioni che trovava ai margini della pagina in forma di brevi annotazioni che erano destinate ad essere eliminate con la rifilatura finale del libro ma a volte sono sopravvissute. In alcuni casi era lo stesso copista che aveva redatto il testo a procedere alla sua rubricatura.
Capolettera maggiore, minore e Iniziali rubricate; manoscritto pergamenaceo del X secolo
Capolettera maggiore e Iniziali rubricate; Psautiers; manoscritto pergamenaceo del XI secolo
Gli esempi di rubricatura sono tantissimi e anche molto diversi tra loro, sicuramente dovuti a diversi fattori tra cui: l’epoca in cui sono stati scritti e/o copiati, dal tipo di scrittura in uso e dal luogo ovviamente, e non da ultimo dalle capacità dello scriba e/o del rubricatores che hanno reso questi volumi incontestabilmente così unici e preziosi.
Nell’esempio successivo la rubricatura è stata eseguita con colori diversi.
Capolettera maggiore e Iniziali rubricate; Salterio e preghiere, manoscritto pergamenaceo in latino dell’ XI secolo
Rubricatura; Lezionario (per le diverse feste dell’anno a partire da Natale), manoscritto pergamenaceo in latino del XI secolo; scrittura visigota; Biblioteca Nazionale di Francia
Rubricatura; Primo volume della Bibbia in cinque volumi, donato da Louis d’Orléans ai Célestin di Parigi, manoscritto pergamenaceo in latino e inglese del 1150 ca.; cm 34,8×50,9; Biblioteca Nazionale di Francia
Vi sono tuttavia esempi di rubricatura eseguita con lo stesso inchiostro utilizzato per il testo.
Rubricatura; Bibbia, manoscritto pergamenaceo, cm 33,5×43; Biblioteca Nazionale di Francia
Capolettera maggiore, minore e rubricatura; Bibbia, manoscritto pergamenaceo in latino del 1150 ca.; Biblioteca Nazionale di Francia
Capolettera maggiore P fitomorfo e rubricatura; Senza titolo, manoscritto pergamenaceo in latino del 1175 ca.; Abbazia Saint-Victor, Parigi
Capolettera D zoomorfo e rubricatura; Collectio canonum, manoscritto pergamenaceo francese, in latino, del XII secolo; cm 36×55; Abbazia di Saint-Martin de Tournai, Francia
Capilettera arabescati e rubricatura; Flavius Josephus, Antiquitates judaicae, manoscritto pergamenaceo in latino, XII secolo; Biblioteca Nazionale di Francia
Per manoscritti di medio formato e con una griglia di impaginazione complessa, il lavoro della rubricatura era altrettanto articolato. Nelle prossime immagini abbiamo un’impaginazione a doppia colonna con un testo principale centrale e un testo marginale che racchiude le due colonne primarie, eseguito con un corpo lettera inferiore. A lato abbiamo delle annotazioni eseguite con un corpo lettera ancora più piccolo e in alcuni fogli sono presenti anche delle note a piè di pagina.
Infortatium; manoscritto pergamenaceo in latino del 1275 ca.
Ma la cosa straordinaria è che in questo manoscritto ci sono anche numerosi elenchi puntati, visibili nell’immagine in alto, e compare spessissimo il segno piede di mosca (¶), in questo caso tracciato con due differenti colori (rosso e azzurro) e con il tratto orizzontale di testa allungato verso destra. Questo segno indica ordinariamente il concetto di “paragrafo” (che tutti conosciamo da Word), ossia un insieme unitario di testo in cui viene svolto tendenzialmente un singolo concetto e che può essere composto da uno o più periodi.
E a destra dell’elenco puntato vi sono delle note riferite ai vari punti, redatte con un corpo lettera ancora più piccolo.
Considerando che stiamo parlando di un manoscritto del 1275 ca., devo dire che questa impaginazione fa decisamente concorrenza ai nostri migliori impaginatori!
Rubricatura; Ordinarius et processionale ad usum episcopi Suessionensis, manoscritto pergamenaceo del XII-XIII secolo, cm 16,5×36,5; Biblioteca Nazionale di Francia
Capilettera (fessi e rifessi) e rubricatura da manoscritti pergamenacei diversi
Le Iniziali rubricate dunque, sono generalmente delle lettere piene tracciate a pennello con colore rosso, azzurro o verde e disposte al margine sinistro del testo e/o all’interno. Quando la colorazione non è piena ma suddivisa si parla di lettere Fesse o Rifesse, rispettivamente monocromatiche o bicromatiche e questo avviene generalmente con Iniziali di almeno 3 righe. Nell’esempio in alto a sinistra, due esempi di lettere Rifesse: P e U; a destra una P Fessa.
In basso partendo da sinistra, M Fessa e M Rifessa; a seguire I, O, Q Fesse; C Rifessa; infine M Fessa e H Rifessa.
Iniziali fesse e rifesse da manoscritti pergamenacei diversi
La definizione di Lettera Fessa e Rifessa, riguarda dunque, esclusivamente il tipo di decorazione del corpo della lettera. Negli spazi vuoti e all’esterno invece, gli ornamenti possono essere di vario tipo come dimostrano chiaramente le immagini riportate e di cui parlerò nei prossimi articoli.
Il tuo è un lavoro artistico da certosino. Ricerchi, riproduci, ne fai la storia… cose rare e preziose che ti fanno onore…continua cara Anna, è la tua strada.
Con affetto Rosella
In effetti è stata una ricerca lunga e faticosa, è già da qualche anno che ci lavoro ma quanta bellezza cara Rosella, di certo ne è valsa la pena! Un abbraccio e sempre grazie per il tuo sostegno.