La scrittura di fine Ottocento
Grafia o Calligrafia?
È un vero privilegio per me, avere tra le mani questo piccolo Registro d’epoca. Poterlo sfogliare, leggerne le annotazioni, scoprire che alcune pagine contengono addirittura dei veri e propri contratti di locazione mentre in altre venivano decurtati dalle mensilità, i lavori di miglioria effettuati.
Erano altri tempi…
Sono passati ben 126 anni da quando qualcuno ha iniziato a redigere questo “Registro degli affitti”. Centoventisei, ma ci pensate?
Era la fine dell’800, la gente andava in giro con il traino o con la carrozza, per chi poteva permetterselo, le donne vestivano ancora abiti lunghi, l’industrializzazione era appena un abbozzo…
Si stima che nell’ultimo ventennio dell’800, gli analfabeti erano circa il 70% cioè 7 persone su 10 non sapevano scrivere né leggere.
Calamai, inchiostri e pennino erano gli unici mezzi per poter scrivere e il lapis. E questa che vediamo su questo Registro, era la scrittura comune, quella di tutti i giorni, per chi aveva potuto imparare.
Eppure quando vedo queste lettere tracciate anche in modo diversificato (Carattere Rotondo e Scrittura italiana corsiva), con alcuni tratti spezzati, o tremolanti non ho alcun dubbio e alla domanda posta nel titolo rispondo senza esitazione: calligrafia.
Dettaglio dell’etichetta di copertina
Dettaglio dei numeri
Doppia pagina per le registrazioni
Canone d’affitto mensile lire 2,10
Carattere Rotondo per le intestazioni di Dare e Avere
doppia pagina per le registrazioni
Dettaglio della scrittura corsiva
Sulla seconda di copertina, residui di colore della decorazione della copertina eseguita con la tecnica della marmorizzazione
Non mi resta che ringraziare mio cugino Andrea per avermi dato la possibilità di avere tra le mani questo piccolo capolavoro calligrafico di fine Ottocento. Grazie di cuore!