Comunicazione a rischio
Molto spesso in una nuova impresa, la Comunicazione viene scambiata per un semplice problema di pubblicità (ne parlo anche in questo articolo) e la stessa cosa accade con il marketing. In questo modo si trascurano tutti quegli aspetti che possono determinare successi o insuccessi.
Ma se ci fermiamo un attimo a riflettere, capiamo immediatamente che pur avendo poche risorse, dobbiamo comunque far conoscere la nostra azienda, per conquistare un posto sul mercato che ci consenta non solo di sopravvivere ma anche di crescere.
La comunicazione d’impresa non è solto un fatto esterno che riguarda esclusivamente la comunicazione verso i potenziali clienti ma è qualcosa che nasce all’interno ed è condizionata dal comportamento e dal modo di essere dei neo imprenditori.
Saranno proprio i comportamenti e i modi di fare che determineranno i valori con cui l’impresa costruisce nel tempo la propria reputazione e affidabilità e quindi la propria identità.
Può sembrare banale dirlo ma spesso le prime difficoltà nascono proprio dallo scoprire, col tempo, che gli obbiettivi dei soci presentano delle divergenze.
Esaminiamo nel dettaglio, quali possono essere i principali rischi per la nuova impresa.
1. Mancata definizione dei ruoli aziendali
Chi fa che cosa
2. Mancanza di omogeneità nell’approccio col potenziale cliente
Mancanza di un target di riferimento, adottare comportamenti diversi nell’approccio col potenziale cliente
3. Intrusione di problematiche esterne all’attività
Permettere che persone o fatti esterni all’azienda si intromettano fino a causare conflitti tra soci
4. Mancanza di condivisione degli obiettivi
Spesso i soci di una neo-impresa danno per scontato che l’andare d’accordo significhi anche pensare di avere la stessa idea imprenditoriale e gli stessi obiettivi da raggiungere per scoprire poi, di avere idee diverse sulla missione dell’impresa e sulle azioni da mettere in atto per raggiungere gli obiettivi prefissati.
5. Mancata valutazione della concorrenza
Sapere come si comporta la concorrenza, i mezzi che utilizza per farsi conoscere, la corrispondenza tra il messaggio che lancia e l’immagine di cui gode, ci permette innanzitutto di evitare gli stessi eventuali errori, poi ci fa capire su quale fascia di mercato è più conveniente collocarci e infine ci da l’opportunità di sondare i prezzi di vendita presenti sul mercato.
6. Credere che internet e il passaparola siano il rimedio per ogni problema
Disporre di un sito ed essere presenti sui maggiori social networks, non è sufficiente per lo sviluppo di un’attività anche perché per essere visti e visitati, dobbiamo comunque far conoscere il nostro indirizzo. Il passaparola è decisamente uno strumento molto potente ma anche in questo caso non è sufficiente che ne parlino solo amici e parenti. È il mercato che dovrà parlare e trasmettere la qualità della nostra offerta ed è per questo motivo che prima che prenda corpo il passaparola ci vuole del tempo e questo accade solo se le nostre offerte rispondono alle aspettative del nostro target di riferimento.
Oltretutto, secondo Jerry Wilson, il passaparola segue la regola del “3-33” ossia per ogni 3 persone che raccontano una storia positiva sulla nostra azienda, ce ne sono altre 33 che ne racconteranno i misfatti.
Come fare per non incorrere in questi errori?
- Ogni socio della nuova impresa dovrebbe scrivere in maniera autonoma (il dirselo, non è sufficiente), la missione dell’impresa, sottolineandone gli obiettivi in termini di offerta, target di riferimento, ipotesi di giro d’affari, punti di forza e di debolezza.
Dal confronto, sarà possibile evidenziarne le discordanze permettendo l’apertura di un dialogo aperto e costruttivo tra i soci.
Capita molto spesso infatti, che a parole si è d’accordo sulla maggioranza delle idee ma nel momento in cui bisogna attuare delle azioni precise, ci si trova ad avere dei dubbi e perplessità. Questi dubbi, che al momento potrebbe sembrare una cosa da nulla, nel lungo periodo sommandosi ad altre problematiche da affrontare, possono diventare un vero e proprio ostacolo.
. - È indispensabile considerare la presenza della concorrenza, capire come si comporta e i mezzi che utilizza per farsi conoscere.
. - Definire i ruoli che dovranno assumere i soci
. - Delineare un piano di Comunicazione interna e attuarne da subito le procedure, possibilmente prima che l’impresa entri nel mercato. Può sembrare prematuro ma il rischio è di non avere più il tempo di metterle in atto nella maniera adeguata, generando perdite di tempo che si ripercuoteranno sull’intero sistema organizzativo. Questo a sua volta, si ripercuoterà sull’immagine reale dell’azienda, ossia su ciò che percepiranno i nostri clienti, i nostri fornitori e chiunque venga a contatto con la nostra azienda.
1. Periodicità delle riunioni tra soci
È importante acquisire l’abitudine di incontrarsi per studiare attentamente ogni minima problematica che l’azienda incontra quotidianamente.
2. Periodicità delle riunioni con i collaboratori e/o il personale
Dare spazio periodicamente a tutte le figure che ruotano intorno all’azienda perchè come già detto, il passaparola più efficace nasce proprio all’interno dell’azienda: ognuno di loro è un potenziale comunicatore quando ha l’occasione di parlare dell’azienda in cui lavora, sia in ambito familiare che con gli amici, diffondendo messaggi che possono esaltare o compromettere l’immagine dell’azienda stessa.
3. Impostazione di una scheda clienti acquisiti
È uno strumento estremamente importante per conoscere meglio i nostri clienti, mantenere con loro un buon rapporto e puntare alla fidelizzazione.
4. Impostazione di una scheda clienti potenziali
Generalmente si compila un semplice elenco ma anche in questo caso, maggiori informazioni ci permetteranno di conosce meglio i nostri potenziali clienti e ci permetterà di intraprendere le giuste strategie per conquistarli.
5. Elaborazione di un sistema informativo
Rilevare periodicamente le informazioni che possono diventare utili all’attività dell’impresa ed elaborare un sistema adeguato affinché diventino di dominio comune a tutti i soci e in parte, a chi collabora. Informare ad esempio, i nostri collaboratori commerciali, sui traguardi raggiunti da uno di questi, portando alla luce metodologie e accorgimenti che potrebbero essere da esempio.
6. Mettere in atto le prime azioni per la Comunicazione esterna
Qualsiasi azienda ha bisogno di comunicare con il proprio pubblico e di conseguenza, il contenuto del messaggio non può essere lasciato al caso.
Chiunque si interfacci con il nostro messaggio (consumatori, utilizzatori di prodotti e servizi, intermediari, ecc.), deve poter decodificare e riconoscere con facilità quanto gli viene comunicato.
E questo sarà l’argomento del prossimo articolo, partendo da una sintetica definizione del processo comunicativo in generale, per arrivare a definire il contenuto e la funzione del messaggio.
L’importanza della semplicità: contenuto e funzione del messaggio