al Museo Storico della Fanteria fino al 12 gennaio
Autoritratto, 1957, olio su faesite, cm 70×88; a destra: Fiori e bambolotto, 1961, olio su tela, cm 50×80; Fiori, 1957, olio su tela, cm 34×68,5
Mi dicono che sono sporco, pazzo, irresponsabile e analfabeta.
Solo perché non seguo la massa degli obbedienti, non ascolto i proclami del potere, non mi drogo con la televisione, non mi faccio prendere per il culo dai politici e tanto meno dai giornalisti. Mi dicono che non valgo nulla, come se il valore fosse dettato dall’obbedienza, dal silenzio della violenza, dal mettersi in ginocchio davanti ai governanti, dal copiare gli altri artisti, dal seguire le loro leggi.
E allora io rispondo:
Se questo è il vostro valore, allora io sono ben lieto di non valere nulla, di essere un semplice pazzo analfabeta senza valore.
– Antonio Ligabue
È con questa citazione che sono stata accolta qualche giorno fa quando, sulla via del ritorno verso casa, ho deciso di fermarmi per visitare la mostra dedicata a Ligabue.
Vi sono esposte in tutto 74 opere (18 olii, 30 sculture, 3 disegni, 21 puntesecche) realizzate tra la fine degli anni ’20 e i primi anni ’60, che provengono da tre collezioni private, di Reggio Emilia, Parma e Roma.
Al centro: Stalla con cavalli e asino, 1960, olio su tela, cm 100×70;
Quello che mi ha colpito maggiormente è la pennellata, densa e vivace, sia quando ritrae scene di animali “domestici”, che quando rirae animali feroci e aggressivi.
Le sue opere grafiche hanno un tratto veloce, istintivo, estremamente realistico, come le sue pennellate, trasmettendo un senso di inquietudine e, in taluni casi, di drammaticità.
Puntasecca, dall’alto: Autoritratto, 1959, cm 33,8×23,3; Gnu, 1959, cm 25×29,5; Tigre, 1962, cm 22,8×30,3; Lince, 1959, cm 21,5×32,5; Cane setter, 1959, cm 32,5×22; infine Leone, 1959-60, disegno, cm 48×66.
Dall’alto: Cane, 1940-51, olio su compensato, cm 28×21,5; Carrozzella con cavallo, 1953, olio su faesite, cm 35,2×27,8; Fiori e bambolotto, 1961, olio su tela, cm 50×80; Fiori, 1957, olio su tela, cm 34×68,5; La caccia, 1955, olio su tela; olio su tela, cm 150×120; Lepre, 1957-58, olio su faesite, cm 48,4×54,7; Lotta dei galli, 1952, olio su tela, cm 60×40; Tacchini, 1958-59, olio su faesite, cm 50×40
Ligabue ha trascorso gran parte della sua vita in un contesto di marginalità e solitudine, e queste esperienze si riflettono intensamente nella sua opera. La sua arte è intrisa di un forte simbolismo ma anche di un forte senso di vitalità, esprimendo spesso la sua innata e profonda connessione con la natura. Non di rado, i suoi lavori ritraggono animali di tutti i tipi e in scenari anche molto diversi.
Le opere di Ligabue si distinguono per l’uso di colori vivaci e per una tecnica che, pur mostrando influenze del primitivismo, rivela un grande senso di originalità e autenticità. La sua ricerca artistica può essere vista come un tentativo di esplorare e comunicare le emozioni più profonde del suo essere umano, le sue inquietudini, evidenziando la relazione tra l’individuo (se stesso in primis) e il mondo naturale.
In sintesi, Antonio Ligabue ha saputo tradurre le sue esperienze personali in una forma d’arte potente ed evocativa, in grado di toccare le corde più intime dell’esistenza umana, rendendolo una figura unica nel panorama dell’arte contemporanea italiana.
Cavallo con basto (coda corta), 1952, bronzo, cm 59x37x16; Cavallo con basto (coda lunga), 1952, bronzo, cm 55x38x15,5; Domatore gobbo (autoritratto), 1940, bronzo, cm 12×20,5×11
Nell’ambito della mostra, non certo esaustiva ma ben curata, vi sono anche dei documentari (che tra l’altro si possono visualizzare su Youtube), di cui preferisco non parlare perché secondo me, non sono rappresentativi della personalità di questo grande artista ma mettono in evidenza solo le sue fragilità di uomo e le sue tendenze anticonformiste e francamente li ho trovati di cattivo gusto.
Antonio Ligabue non aveva paura di mostrarsi per ciò che era, con i suoi limiti e le sue fragilità, quanti di noi possono dire lo stesso?
E ora non mi resta che salutarvi, dandovi appuntamento al prossimo mese.
Buon Novembre a tutti!